Chi inquina non paga abbastanza: l’allarme OCED sulle tasse dell’energia.
Le tasse sull’energia, applicate nelle principali economie avanzate, non stanno facendo abbastanza per contribuire alla decarbonizzazione globale e alla lotta climatica.
Gli anni di riferimento del report sono quelli che vanno dal 2012 al 2015, prima dunque dei cambiamenti introdotti dal mercato del carbonio cinese o dalla riforma dall’ETS europeo. L’organizzazione ci tiene a precisare: lo studio, in realtà, non prende in considerazione nessuno dei mercati della CO2 esistenti, ma anche se vi li avesse inclusi nei risultati, davvero poco sarebbe cambiato.
I dati mostrano che le tasse sull’energia sono scarsamente allineate con gli effetti collaterali negativi legati al consumo. In realtà si limitano a fornire solo incentivi limitati per ridurre la domanda, migliorare l’efficienza energetica o favorire lo spostamento verso forme di energia meno dannose. “Confrontando le imposte tra il 2012 e il 2015 si ottiene un risultato sconcertante”, ha affermato il segretario generale dell’OCSE, Angel Gurría. “Sono stati fatti, o sono in corso, sforzi in diverse giurisdizioni per applicare il principio di ‘chi inquina paga’, ma nel complesso i progressi verso un uso più efficace delle tasse per ridurre le emissioni nocive sono lenti e frammentari. I governi dovrebbero fare di più e meglio”.
Nel settore del trasporto stradale, il 97 percento delle emissioni è tassato e per quasi la metà dei casi le tariffe sono superiori a 50 euro per tonnellata di CO2. Al di fuori di questo comparto però, le cose vanno ben peggio: per trasporti aerei e navali, riscaldamento ed elettricità l’81% delle emissioni non è (o meglio non era nel 2015) sottoposto a tassazione. E le aliquote fiscali risultavano, anche, inferiori alla stima di fascia bassa dei costi climatici (30 EUR / tCO2) per il 97% delle emissioni. In altre parole: chi inquina non paga o, se lo fa, sborsa troppo poco.
“Il danno al clima e alla qualità dell’aria derivante dalla combustione di fonti fossili può essere contenuto, ma più l’azione viene ritardata, più difficile e costoso diventa affrontare questa sfida“, ha aggiunto Gurria. “Allineare i prezzi dell’energia con i costi dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento atmosferico è un elemento chiave della politica economica”.
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