Osidio - PATENT OF INVENTION
È un leggero chandelier, organico e armonioso, in cui tutto nasce da un concetto ottico.
“Stavo progettando una grande abatjour a forma di cono e mentre disegnavo le componenti ho pensato che avrei potuto semplificare la forma integrando i corpi luminosi nelle braccia della struttura. Vedere poi la bellezza di queste linee luminose durante la prototipazione, mi ha convinto che aggiungere un diffusore conico tradizionale non fosse necessario. E così ho denudato il progetto da tutte le sovrastrutture ed è rimasto un lampadario esile e leggero che ricorda un’infiorescenza arborea. Artemide ha sposato l’idea e ha avuto il grande merito di sviluppare un puntuale progetto illuminotecnico. Infatti, nonostante la corona luminosa non sia schermata da un diffusore, la luce non colpisce mai gli occhi perché le lenti dei LED la orientano verticalmente sul piano e quindi la lampada non abbaglia mai”.
Michele De Lucchi
Le teste separate fanno sì che XX controlli la luce nello spazio in modo libero e flessibile, direzionando l’emissione in tutto o in parte verso l’alto, verso il piano o sulle pareti per generare atmosfere di luce che seguono le attività. Tutto è misurato rispetto alla percezione di chi vive la luce. La bellezza del design deriva dalla tecnica, dalla misura dello spazio, dal calcolo della luce, dalle proporzioni, dall’equilibrio compositivo, dall’intelligenza sostenibile del togliere.
Designed by Michele De Lucchi


Tre bracci ramificati distribuiscono 6 teste luminose aprendole rispetto alla superficie da illuminare.
L’ottica è calcolata per essere guardata direttamente senza abbagliare. La sua struttura interna massimizza l’efficienza, attraverso più layer ottici crea una superficie emittente diffusa e schermata per un’ottima uniformità dell’emissione mentre l’ottica trasparente esterna direziona i raggi luminosi controllandoli per una perfetta percezione. Ogni terminale luminoso può essere ruotato per generare un’emissione indiretta.
Lo studio ottico determina anche l’asse di rotazione e quindi l’inclinazione bracci studiata per distribuire al meglio la luce. Rivolti verso il basso concentrano l’emissione verso il piano di lavoro o la tavola, ruotati verso l’alto la aprono nell’ambiente.
L’ottica è calcolata per essere guardata direttamente senza abbagliare. La sua struttura interna massimizza l’efficienza, attraverso più layer ottici crea una superficie emittente diffusa e schermata per un’ottima uniformità dell’emissione mentre l’ottica trasparente esterna direziona i raggi luminosi controllandoli per una perfetta percezione. Ogni terminale luminoso può essere ruotato per generare un’emissione indiretta.
Lo studio ottico determina anche l’asse di rotazione e quindi l’inclinazione bracci studiata per distribuire al meglio la luce. Rivolti verso il basso concentrano l’emissione verso il piano di lavoro o la tavola, ruotati verso l’alto la aprono nell’ambiente.